KEN WILL MORTON (Slow Burn)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  22/03/2014
    

Dopo il contradditorio Contenders, il rocker della Georgia consapevolmente capovolge, girando letteralmente a gambe per aria quel canovaccio melodico e nel corso di un paio d’anni (cosa molto insolita): “Two albums ahead of Slow Burn in the writing process, is looking forward to the infusion of new energy into a set of songs he’s not necessarily in the emotional mindset for anymore”. Slow Burn afferra il corpo di un fantasma, il rock, lasciandosi andare, perdendosi dentro il flusso delle chitarre di Ken Will Morton e la slide guitar di Andrew Vickery, solcano il modello ‘business’ di Nashville ben roteato con l’armonica nella convincente No Place for a Sensitive Man e prendendo spazio, dominante in Scattershot e Lady Luck.
Il rock resta luogo centrale di Slow Burn ma assume le forme di un mosaico, in cui le varie tessere non sono solo date dai singoli brani, quanto dalla presenza in essi di un punto di vista differente di volta in volta, le seducenti ballate elettriche di Tell It to the Wind e Red, White & Blue, al salto temporale all’indietro e in avanti negli anni di Asshole e Crescent Moon. Like a River è più schietta nell’esprimere le linee melodiche di fondo che reggono Slow Burn (Title track compresa), un disco valido perché stavolta Ken Will Morton si è fermato il tempo necessario per meglio considerare il mutare della porzione di rock che gli sta più a cuore.