WALT WILKINS & The MYSTIQUEROS (Wildcat Pie & The Great Walapateya)
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  Recensione del  30/01/2014
    

Il super gruppo Walt Wilkins And The Mystiqueros contempla campagna e cielo urbano, la terra promessa, il quotidiano e il celeste, come un racconto fordiano, così semplice in Wildcat Pie & The Great Walapateya e da cui si scorge sempre una porzione del Texas. In un libero procedimento a clessidra, si parte con con stili differenti, la dolcezza di un agreste pedal steel in It's Only Rain si ritrae tra l’hammond, l’americana e sprazzi soul di King for a Day e Somebody prima di aprire alla florida slide guitar di Hold Me Tight, Streets of Baltimore e Love & A Good Buzz.
Sfuggono tutte quante a precise classificazioni, ma il punto focale resta Walt Wilkins, tutti intorno Bill Small e Ray Rodriguez con le rotazioni di Jimmy Davis, Marcus Eldridge, Brian Langlinais e ovviamente Tina Wilkins. Nel frattempo lo sfondo texano, in Salinda e If I Had a Little Truck, avvolge il tutto per conferire alla scena un po’ di enfasi supplementare, e più o meno a metà -17 brani per 1 ora e 10 minuti- in cui sembra che coincidano tra loro, o quantomeno che si sommino in un unico stile, Wildcat Pie & The Great Walapateya riprende strade diverse che, ad ascoltare bene, si sono scambiate solo di ruolo.
La fisarmonica si spinge nella rurale bellezza del Lone Star State, delle strade che sfumano all’orizzonte e di vallate che si stendono a perdita d’occhio, il Texas di piccole cittadine immobili nel tempo da sembrare ‘ghost town’ dove aleggia l’anima di Doug Sahm, la splendida Beautiful Texas Sunshine, e guardano a un cielo che contiene l’amarezza dei ricordi, l'altra perla, This Old House.
Parole semplici e dense che plasmano Wildcat Pie & The Great Walapateya, Walt Wilkins e i The Mystiqueros tendono a intrecciare e sovrapporre stili diversi per poi divaricarli di nuovo anche nel finale, brillano le ballate, brulicano le steel guitars in From Here to There e Down Where the River Flows mentre She Must Be Out of Her Mind e Give Me Strength sono alla ricerca di ‘immagini’ nuove, con movimenti quasi perfetti nel rock per Under the Midnight Sky e Believe.
Somigliano ad una danza, come quella arcinota di Dancing in the Moonlight scelta per chiudere il sipario su Wildcat Pie & The Great Walapateya. Lavora a tal punto sulla nostra memoria perché ha la consistenza stessa dei nostri ricordi. Parentesi emotivamente alte, aperte tra il basso costante della vita che scorre tutti i giorni.