AUSTIN LUCAS (Stay Reckless)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/01/2014
    

Figlio del musicista bluegrass Bob Lucas, Austin sceglie il rock, senza dubbio più centrale in Stay Reckless, l’uso del tempo delle steel guitars è molto più fondante che in passato (esordio solista nel 2006, The Common Cold) segnato da vicissitudini personali (“I wrote the majority of this record leading up to and in the aftermath of separating and divorcing my ex-wife”, dice Lucas. “There’s a whole lot of sadness in the songs on Stay Reckless but alongside it, there’s also the glimmer of happiness to come.”)
Si lascia guidare da queste immagini e dalle emozioni che trasmettono, pastose in Let Me In e Alone in Memphis con la pedal steel ad addolcire Four Wheels e Rings, funziona la mistura country, americana e rock che Austin Lucas usa per guardare i pieni e i vuoti e il dolore che passa da una separazione.
Ogni rosa ha le sue spine e anche Stay Reckless ha le sue, Small Town Heart e Save It for Yourself pungono all’improvviso, ritmo e la capacità di sorpresa sono artifizi che vengono a galla, deliziosa Different Shade of Red, quando calono nelle ballate Gift and a Gamble e Splinters non sono tirate per i capelli, vengono moltiplicati, stratificati, sfruttati al massimo delle loro potenzialità in So Much More Than Lonely tanto da risultare evidenti più che altrove (la Title-track). Alla fine Austin Lucas ottiene risposte niente affatto banali, come le possono dare dei cantanti qualunque.