Lunga vita al rock 'n' roll. Dopo un lungo silenzio, l’esordio nel 2008,
Dan Baird and Homemade Sin ovvero il cuore dei
Georgia Satellites e il chitarrista
Warner Hodges (dei
Jason and The Scorchers) riportano a galla i furori, il disagio, ma anche la dolcezza del rock.
Circus Life trova una collocazione ideale nell’epoca forse più vitale e felicemente irragionevole della ribellione giovanile degli anni Settanta, la spumeggiante
Fall Apart On Me avvia un complesso gioco con l’Amore, di sentimenti e tradimenti, a vacanze dalle responsabilità e non hanno altro scopo che la ricerca spasmodica di un posto da qualche parte.
Canzoni anche tristi, scritte con
Tommy Womack, ma pronte per essere rivoltate dalle chitarre,
Dan Baird ricorre al suo inconfondibile segno stilistico, un linguaggio tutto riffs impegnato in continui, bruschi movimenti d’esplorazione nel rock,
Little Darlin', l’infuocata
All The Same, immagini sgranate delle chitarre, colori stinti, sfocature lungo i 7 minuti della splendida ballad di
Thousand Little Pieces per poi riprendere ad inquadrarlo con gli
Homemade Sin attraverso angolazioni ripetute da diversi punti di vista tra
Where'm I Gonna Lay My Head e
Break Down And Cry anche con la dolce
Think It's Time.
Il lavoro sulle corde per
Dan Baird e Warner Hodges è improvviso e spiazzante con scavalcamenti di campo temporale tra una
Baby This,
Outlivin' e
Long Way Down e
Face Of Love. La deliziosa chiusura di
Wear And Tear vuole dirci, ancora una volta, che siamo tutti borghesemente e stupidamente aggrappati al nulla, con la nostra ingenua fede nella felicità, nel benessere, nel matrimonio. Ma l’unica cosa che ci possa liberare dalla solitudine è il rock n’ roll. Certamente sì. Ovviamente no.