BRYCE JANEY (Burning Flame)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  29/01/2014
    

Blues/rock che sgretola, in maniera così netta sotto una serena classicità, prima insieme al padre BillyLee, sulla superficie di Get Down With The Blues e poi a fianco del nono disco di studio, Burning Flame. Il mondo di Bryce Janey inizia con il terzo disco dei The Janeys sfondando i limiti del già acquisito e del già conosciuto (un paio di strumentali, all’inizio e alla fine di Get Down With The Blues, con Beginnings e Third Stone From the Sun di Jimmy Hendrix, e altre covers - Johnny Winter e gli Allman Brothers) trovando una dimensione più vera, tutta chitarre e passione per il blues anni ’70. Il tutto per arrivare al senso più profondo in Burning Flame.
Tutto si sbriciola come in un quadro di Dalì a cui hanno rubato la tavolozza, il corpo della muscolare Chrome Horse si divide tra motori, la strada e il blues, Bryce Janey cerca e interroga la chitarra in Long Ways Home e Guitar Playing Fool, riffs che vengono a interrompere il corpo a corpo senza tregua della parole anche in Can You Feel It e The Stealer (la prima di due covers, l’altra è Special Ryder Blues di Skip James).
Analizzano un quotidiano difficile ma si parla anche di amore, la ruvida bellezza di Stone Cold Killer, costeggiando il delta blues in The Revenuers e The Last Goodbye. Burning Flame si volta e si ritira nel fuoco del blues, cala il nero come una mannaia, affonda tra le steel guitars della deliziosa Organic Man, con l’Hammond di Tommy T -Bone Giblin nella conclusiva bellezza della Title-track, una ballata a mostrare la fattura impeccabile di Burning Flame. Educa, indigna e infiamma, le ragioni per cui l’essenza del blues non va cercata altrove. Ci pensa la famiglia Janey.