MICHAEL LEE FIRKINS (Yep)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  29/01/2014
    

Il chitarrista del Nebraska Michael Lee Firkins dopo 6 dischi strumentali oltrepassa la prassi del genere, senza eluderne però i codici fondanti della slide guitar e postulandone nuovi, incrocia blues e rock con leggeri aromi country. Lungo silenzio, l’ultimo disco nel 2009, quel Black Light Sonatas dove tutto è cambiato “a little bit of old and something new. It’s the project that … elevated me to the next level in my life”.
Yep non scherza, più di 1 ora di chitarre, atmosfere sulfuree destinate a dissolversi da Golden Oldie Jam con improvvisi squarci deflagranti, improvvisi oscuramenti in Cajun Boogie e No More Angry Man, con repentine illuminazioni tra Standing Ovation e Long Day. Alle spalle batterista e basso dei Gov’t Mule, Yep è un disco ricchissimo, gonfiato dalla slide guitar che sfalda e sfilaccia il rock con il blues di matrice Sudista.
Si sposta volontieri in Mississippi, taglia e apre voragini dentro il buio accecante di The Cane, No More Angry Man (Part 2) e Take Me Back, corre di pari passo con l’enormità dell’occhio di Michael Lee Firkins sul blues che allunga Wearin' Black, Last Call e Out Of Season con la precisione di un chirurgo, e noi ci facciamo prendere: “I haven’t really gone full slide guitar on an album before, like I have on this record,” dice Firkins. “I make music for humans, not just guitar players.”