Dopo circa tre anni di silenzio i Rangers deH'Oklahoma pubblicano il quarto album della loro carriera. In realtà di dischi ne hanno almeno altri quattro, ma usciti solo su cassetta, su vinile o in edizione limitata. Rispetto al disco precedente,
Ranger's Command che risale al 1999, questo album mostra subito un suono migliore, fiero e molto roots oriented, che lo avvicina a quello che consideravamo come l'opera più riuscita della band,
Oklahoma Territory. Questa volta i Rangers hanno fatto le cose in grande. Hanno chiamato alla consolle
Steve Ripley (Tractors) che li ha aiutati nel suono e nella produzione, ed hanno invitato in studio
Byron Berline,
Terry "Buffalo" Ware (della band di Ray Wylie Hubbard),
Dwight Twilley e Bob Childers.
Il risultato è un disco spumeggiante, tra country e rock, elettrico, suonato alla grande, che ha anche dalla sua una manciata di canzoni notevoli. Il disco ha già ricevuto consensi notevoli oltre oceano (quattro stelle su All Music Guide) e Greg Johnson di No Depression ha scritto di loro: "I Rangers hanno un suono che collega la musica di Woody Guthrie e Bob Wills con lo spirito di qualunque altro musicista, da Merle Haggard ai Grateful Dead: il loro suono è americano al cento per cento".
Starin' Down The Sun ha un suono solido, molto ben strutturato, ed una manciata di canzoni notevoli.
Cominciando dalla splendida cover di
Time Ain't Nothin', una delle canzoni più belle dei
Green On Red, suonata con piglio roots. Ma anche la lirica
Angelina è un composizione di spessore, accarezzata dal fiddle di Berline, o l'orecchiabile
Good Morning Maryanne, tra le migliori del disco, che coniuga country e musica solare con lo spirito dei
Donna The Buffalo. Ma il disco è tutto di questo livello. L'iniziale
We Don't Have To Say Goodbye ha le sue radici tra Texas e Messico e sarebbe stata benissimo in un album dei Texas Tornados, mentre
Kite Fliers è un country rock tirato e gradevole.
I Rangers interpretano la musica americana a tutto tondo, in modo elettrico e vibrante, come dimostrano la discreta
What's The Chance e la più riuscita
Leave This World a Better Place,dove ritmo e melodia, good time music e buon umore vanno di pari passo. Anche
Don't Forget About Love è classica good time music,mentre lo humor della band viene alla luce in
Dwight Twilley's Garage Sale e nel divertente rock'n'roll
Elvis Loved His Mama.
Un cenno a parte per la pianistica
Starin' Down The Sun, una ballata splendida che giustamente intitola il lavoro, in cui tastiere e fisarmonica vanno di pari passo per creare l'alveo giusto ad una canzone dal piglio epico, solida e profonda.