Sono partiti da una citazione del celebre bluesman
Son House “
I'm talkin' 'bout the blues. I ain't talkin' about monkey junk” e si sono calati da Ottawa, Canada, nel notturno e claustrofobico swamp rock del Sud che affonda nel Delta Mississippi, una bella virata dalle influenze classiche del blues del disco precedente
To Behold (2011) vincitore dei Grammy Canadesi, lo Juno Award come Blues Album dell’anno.
Immagini blues sporche e senza ‘sole’ prendono per mano
You Make A Mess, disegnate dalla deliziosa armonica in
Right From Wrong e di
Why Are People Like That, non hanno bisogno della luce per nascere, danno all’ascoltatore una tale ricchezza di suggestioni, da lasciarlo quasi intontito (senza deluderlo nemmeno nella strumentale
Swank) o quando si avventurano nel funky di
Je Nah Say Kwah.
All Frequencies torna ad inseguire un blues/rock viscerale in
Sirens In The Night e
Yearnin' For Yesterday, lo insegue e lo incontra alla fine in un punto in cui le chitarre di Tony D e Steve Marriner convergono per immergersi nella loro assenza in
Once Had Wings,
Say What e
What I Got To Give. Alzate il volume ad
All Frequencies e abbassate quello della televisione che addomestica con l’intrattenimento corrivo e lo smercia a mò di anestetico quotidiano. La sveglia dei
MonkeyJunk.