In una piccola cittadina del Kansas, la musica di
Lightnin' Hopkins divideva la giornata di
Big Jim Adam, trascorsa in una chiesa battista a cantare il gospel insieme a 4 fratelli, tutto grazie ad una vicina di casa che lo ha avvicinato alla tradizione del blues “
I think she thought I was trying to peep on her, but then I explained that I was just listening to her music. Well she laughed and gave me a Lightning Hopkins album and sent me on my way. From then I was hooked, and while the other kids were listening to the Beatles I was listening to the blues”.
Lo so, vien da pensare un attimo ai ‘nostri vicini’ che girano su se stessi, su una bigotteria senza sosta, squallida come un parcheggio vuoto!
Big Jim Adam (in duo con
John Stilwagen) vincitore del 2012 Telluride Acoustic Blues Solo Competition con
Cajun Moon si spinge lì dove la ricchezza non cresce veloce, la slide guitar entra su uno sfondo elettrico ed acustico lì dove i soldi creano ampie sacchi di marginalità, tra i diversi e non integrati, ecco spuntare la splendida
Come On In My Kitchen, delta mississippi che spinge alla ribaltà la deliziosa
If I Was The Devil, una coazione a ripetere delle steel guitars su cui si avvolgono
It's What Owns You e
Frankie And Johnny.
Ma ecco la spirale bucolica di
Cajun Moon e la conclusiva
John Henry, il sax di
Gumbo Yaya e una fermata nella colorata New Orleans di
Heard It From Big Llou.
Big Jim Adam sembra procedere in un’altra direzione ma questo non si ripercuote su
Cajun Moon, aggiunge, quando torna ad insistere sull’opacità della slide guitar, perle acustiche, da
Graspin' At The Wind,
If It Hadn't Been For Love e
Get Down On My Knees, con la dolce
Henry utile a spezzare la frenesia di una vita che ci rende impassibili a questo genere di riflessioni.
Cajun Moon ci rende molto sensibili agli arresti.