Kevin 'Shinyribs' Russell si prende un’altra pausa (“
The Gourds are still going,” spiega Russell. “
But after 20 years of Gourds-ism, I felt like doing something else on occasion. So I branched out into this other thing, and now I’m bringing it to new places. It’s part of my regional expansion plan, into Arkansas and Oklahoma”), si lascia distrarre dalle immagine lontane dal Texas e trova il modo di concentrarsi sull’essenza del progetto
Shinyribs.
Occultato tra le righe melodiche dell’americana/folk/bluegrass,
Gulf Coast Museum attende speranzoso di essere codificato appieno nel dolce avvio di
Sweeter Than The Scars, approfitta dell’occasione offerta dalle deliziose
Take Me Lake Charles,
Bolshevik Sugarcane e
Texas Talking per filtrare tra le maglie del rock, dare spazio alle tastiere e al piano in
Song Of Lime Juice & Despair e
Limpia Hotel (Chihuahua Desert) per trasmigrare dall’archetipo dei
The Gourds.
In
Gulf Coast Museum ci sono un’aria e un passo che paiono giusti per
Kevin Russell (convince anche nelle ballate di
Somebody Else e
Sweet Potato), può sembrare poco ma è più di quello che avrebbe altrove, basta ascoltare la toccante versione voce e mandolino di
If You Don't Know Me By Now, classico di Harlod Melvin, anno 1972 (cantata con Brandy Zdan). Soltanto un’altra delle molteplici opposizioni binarie che sostenziano
Gulf Coast Museum.