Da Dallas alla ricerca di uno spazio alternativo nella texas country music, nulla di davvero nuovo con
Gravy, ma Brad Dunn sfrutta a dovere un solido mix di chitarre e violini sullo sfondo di una selvatica periferia, per raggiungere uno spazio vecchio di presenze (
Pat Green, su tutti), ben visibile dalla timbrica dell’iniziale
Patsy Cline.
La
Brad Dunn Band non lo riduce ad un’astratta pluralità di melodie radiofoniche, opzione anche intrigante quanto, il più delle volte, francamente insipida, ma nulla di ambiguo da
Rain,
Piece Of Me e dalla deliziosa
Love And Hate, eludono la tentazione della bella melodia lasciando respirare con forza il rock, un’atmosfera che rischia di essere accomodante in
Haylee ma con l’armonica e la pedal steel, riescono consapelvomente a vedere il singhiozzo armonioso in cui sta vivendo.
I giovani che devono farsi strada, per fortuna, amano maltrattare le chitarre (
Red White And Blue,
Southern Pride e la sinistra bellezza di
Feed the Chickens), infilare un po’ di alcohol tra la telecaster e la steel guitar (
That Song About Beer) e trovare la spalla adatta (
Cory Morrow) nel tentativo di sfoggiare un bel country spigliato come in
Barstool. Un mezzo valido per raggiungere un fine, non un 'oggetto' che richiede uno stile…