BRUCE ROBISON AND KELLY WILLIS (Cheater's Game)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  04/03/2013
    

Un tempo per i piccoli da crescere (5 anni), un tempo per la musica. Kelly Willis e il marito Bruce Robison di nuovo insieme in Cheater's Game, un disco di corpi e soprattutto sentimenti che trattiene il respiro mentre ne esplora il fondo, alla ricerca di un luogo dove adagiarsi.
Un atmosfera calda e intima quella di Cheater's Game –la title track- la prima delle 7 nuove canzoni scritte da Bruce Robison, il resto sono cover, Bruce Robison & Kelly Willis attraversano quegli anni con un ritmo che ondeggia continuamente tra vertigini al violino e alla telecaster (Border Radio di Dave Alvin, 9,999,999 Tears di Razzy Bailey e Born To Roll di Lawrence Shoberg) e dall’altra lunghe pause riempite da un sound tutto texano che tocca spesso note di profonda malinconia affidata alla lap steel, armonica, violino e mandolino nelle lussuose versioni di We're All the Way di Don Williams, No Kinda Dancer di Robert Earl Keen e Long Way Home di Hayes Carll.
La scena di Cheater's Game si illumina e le mezze luci trionfano quando si vaga per le strade battute da Bruce Robison, quelle che portano a luoghi speciali del cuore, splendida Leavin’, una forma di nostalgia entra in Waterfall, si affida alla pedal steel in Dreamin e Ordinary Fool, entra nel banjo di Lifeline per affermarla e contraddirla al tempo brillante delle radici texane (e sia accoda But I Do).
Ci sono dischi che richiedono uno sforzo per essere apprezzati, e altri riusciti così bene che si è spinti a cercare qualche buon motivo per esprimere dubbi. Dopo aver ascoltato più volte Cheater's Game non riesco a trovarne nessuno.