3 Ep sparsi tra il 2009 e il 2010, la vecchia scuola country e le tradizioni folk, tante le covers (“
John Prine is a huge influence on me”, dice
Ronnie Fauss. “I
love the way he balances humor and heartbreak within the same song, and even within the same line. Guy Clark is another one who's great at that. Sonically, guys like Steve Earle and Gram Parsons are big influences as well....I was intentionally aiming for their type of Americana sound on this record.”)
In
I Am The Man You Know I'm Not non è pura e semplice americana, c’è la riconoscibilità del legame con la tradizione del cantautorato texano, uno storyteller
Ronnie Fauss che elimina ogni particolare inutile dalle sue melodie, usa i colori primari del rock, decisi nelle due belle tavolozze iniziali di
The Night Before the War e
I Don't See You, per raccontare luoghi per sognatori in un mondo che li vede affogare nella miseria di un quotidiano dove la nebbia è presente più del sole.
Una funzione simbolica per
Ronnie Fauss, dove lasciar respirare il delizioso country di
This year e il suggestivo duetto con
Lilly Hiatt nel tributo a
Gram Parsons di
Sin City, bravo a sospenderle nel tempo della pedal steel con soffuse ballate, una strumentazione in filigrana e sapienti interventi al piano tra
I Can't Remember (What You Can't Forget) e
Answers You Already Know ma pronto a riappropriarsi del rock nei tanti angoli di
I Am The Man You Know I'm Not (da
Good Enough alla brillante leggerezza di
A Pretty Nice Night for Houston e
The Last).
Umiltà poetica esaltata fino nel finale tra le due facce di
Pistols in the Air e della dolorosa
With Love, dove la vacua realtà è combattuta senza particolari intenti, anche con un pizzico di humor, per ‘mostrare’ solo la quotidianità di esistenze che non hanno nulla di eccezionale. Angolazioni melodiche sempre intellettualmente stimolanti.