Psychedelic Pill è annodato intorno all’asse portante delle chitarre, onde di luci che, ancora una volta (
Americana è servito solo a riscaldare i motori con i
Crazy Horse), stordiscono, affascinano e risucchiano l’ascoltatore nel gorgo iniziale dei 27 minuti di
Driftin' Back. L’intro acustico ammantato della patina dei CSNY, si deposita come polvere sui libri ma le chitarre di
Neil Young e
Frank Sampedro servono nuove traiettorie, assonnate in ralenti sospesi per poi destarsi in improvvise, salutari jam che di volta in volta ne rimodellano il significato.
Un brano che rappresenta una specia di meta-testo del rock nel quale ogni generazione sfoglia il proprio immaginario. Il paesaggio di
Psychedelic Pill è immenso, fatto di luce crepuscolare che allunga le ombre del passato richiamate con sentimento in
Twisted Road, la nostalgia vibra in accordo con la prospettiva di un fan verso leggende come Bob Dylan o Hank Williams, e ne derivano stimoli a pioggia per
Neil Young & Crazy Horse non disgiunti dal piacere di immergersi nella strada della psicadelia -la imboccano nella doppia versione della
Title track- tornando sul versante del rock con
She's Always Dancing, con impagabili momenti nella splendida
Ramada Inn.
17 minuti che sul palco del recente
Austin City Limits Music Festival sembravano non arrivare mai fino in fondo, senza esplodere e senza implodere, negandosi alla catarsi della melodia e individuando proprio in questa lunga sospensione il luogo ideale, la nuova casa per
Neil Young & Crazy Horse, riconciliarsi al rock che li riassorbe mentre raccontano di anni trascorsi sulla strada, di telefonate, di affetti, come quelli descritti in
For the Love of Man, brano scritto per suo figlio Ben, una ballata a mettere in evidenza tutti i battiti del cuore di cui è capace
Neil Young.
Una dolce parentesi che passa velocemente, il trucco inizia a squagliarsi con la deliziosa
Born in Ontario, cola via definitivamente con gli altri 17 minuti di
Walk Like a Giant, il fondotinta è durato un paio di minuti,
Psychedelic Pill torna a surriscaldarsi raggiungendo il piano di fusione nella violenza viscerale, convulsa, accecata del roboante finale. La jam a colorarne i tessuti, è la nuova pelle di
Neil Young & Crazy Horse, e rimane tale anche quando materialmente scompare per il ricordo (l’incredibe impatto scenico sul palco dell’ACL) a cui tocca colorare senza di essa
Psychedelic Pill.