1969s (I Am The Road)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  18/12/2012
    

The 1969s, ma nessuna dispersione temporale, arrivano da Dallas, masticano blues e guardano al Mississippi. Armonica e chitarra, questi due credi concettuali sono la stella polare di I Am The Road, sporcano l’esordio dall’iniziale Where the Stars Are Alone e poi tirano dritti.
Sarà questione di ‘luce’, quella cupa del Sud che solca You Lookin' So Good I Had to Buy a Suit e soprattutto della brillante I Been Thinkin', così netta, abbagliante, pervasiva.
Non ammettono ombre i The 1969s se non sotto i porticati melodici del blues, a ridosso di I Got a Hankerin' e And I Will si capisce che le materie prime sono poche, ma per I Am The Road contano come vengono cucinate: Down On Me e Calamity Jane hanno tutti gli ingredienti per un coinvolgimento pieno, innervate con transiti immediati tra delta blues e rock, i The 1969s rischiano di inciampare in I Been Cut With a Buttaknife, I'm Gonna Build Me a Robot to Do My Dirty Work e Jabber ma soltanto per eccesso.
Peccato non sia mancata la corrente, qualche isola acustica giocata sulla steel guitar avrebbe evitato qualche doppiaggio melodico in I Am The Road (qualche accenno solo nella chiusura di Let's Ride) o spingendo più sul rock, come in Fade Away e Touch That Dirt.
Ma sono dei semplici dettagli, innocui, che non lasciano intuire tutto quello che sta ‘scritto’ nel resto di I Am The Road. Pronto da ‘sfogliare’ (d’altronde con quella copertina. Bella, ma davvero bella…)