Mount Carmel il power trio da Columbus, Ohio, è ancora alla ricerca di un ultimo e disperato germe di rivolta del rock anni ’70 (anticipato nel 2010 con
Mount Carmel) un disco roccioso pronto a dare spazio ad efficaci ricognizioni nella jam chitarristica.
Real Women è quel tipo di disco, felicemente anomalo perchè sfugge alla logica e a quei formati richiesti dalla committenza commerciale, i
Mount Carmel iniziano a scatenarsi dall’aggressiva
Swaggs, la partitura è chiara e continua nella
Title-track, le chitarre rivelano il sinfonismo e i solchi del tempo, li surriscaldano in
Oh Louisa e li rigenerano secondo i canoni del rock classico, percussione libera e chitarre scolpite nella lava.
Real Women dialoga con il passato e con il blues in
Be Somebody, non limitandosi a rispondergli, nella trascinante
Choose Wisely si avverte il senso di libero arbitrio delle chitarre e sull’intenzionalità di un messaggio, ci sono ancora band che non arretrano davanti al mondo così com’è, l’irrazionale freschezza del rock in
Hear Me Now da far esplodere in
Don't Make Me Evil solo per il gusto di rimetterne insieme i pezzi seguendoli a propria ispirazione.
I
Mount Carmel lo materializzano anche nel finale, tra riffs trasparenti e mutevoli in
Rooftop e l’indiavolata
Lullaby, corridoi ora bui ora accecanti di luce, per una mezz’oretta da consegnare al tempo e da interiorizzare prima di andare incontro alle scadenze rigide della metropolitana, al disco orario della macchina parcheggiata.