SWAMP TRAIN (Premium Selection)
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  Recensione del  03/11/2012
    

Tre cigar box guitars -Nikworks, Big Blowin’ Blaze (il vocalist) e ‘Cut Finger’- a scavare lentamente nella tradizione del Mississippi blues tra le montagne della Svizzera, in uno chalet, a caricarle per un’intera settimana fino all’estremo, per rendere saturo Premium Selection con i bagliori del Delta sound che si basa sulla ripetizione: set astratti che iniziano con Swamp Train Blues, tele di accordi sulle quali strisciano luce e colori del blues, il giusto apporto dell’armonica nella fangosa bellezza di Little Red Rooster.
Premium Selection è tutto giocato sull’uso di questi pochi dettagli, tanto ravvicinati da non vedere altro che frammenti dell’armonica in Put Your Head Down e nella chiusura di Poor Boy, rivisitando e planando con la splendida ballata di Sittin'on Top Of The World su ritmi sincopati con una singolare idea per una celebre cover. Dalla parte centrale la Swamp Train inizia ad osteggiare e affermare le tradizioni del Delta Blues (Rollin' & Tumblin', Boob Boom Out Go The Lights).
Colpisce ‘basso’ ma sa portare il colpo in Don't Start Me To Talkin', Hooray, Hooray e Back To My Lady, grazie ad una più libera ricerca melodica, con quel tanto di supponenza di matrice ‘rock’ (The Oak Song e Spoonful) a rendere Premium Selection sfrontato nel ricercare le ragioni di quel mancato vitalismo che avvolge e affonda nell’ammaliante flemma di I'm A King Bee. Tranquilla, sempre uguale, non c’è nulla che la tolga da quel binario che va dritto in Mississippi, e che gli Swamp Train non dovrebbero mai dimenticare.