BLINDSIDE BLUES BAND (Generator)
Discografia border=Pelle

  

  

  Recensione del  13/09/2012


    

Si ricompongono i pezzi della Blindside Blues Band, torna a graffiare Jay Jesse Johnson alla chitarra, a sporcare quel solido blues anni ’60/’70, torna la Blues Bureau Label capace soprattutto di individuare il punto in cui lo spazio e il tempo delle jam di Mike Onesko hanno trovato la loro deflagrazione, tutti insieme a creare una strana aria fuori dal tempo, anacronistica e postmoderna, fuori moda come Generator.
Un disco che inizia e finisce con la messa in abisso delle chitarre, la granitica Gravy Train mostra immediatamente il nervoso disequilibrio della Blindside Blues Band, le panoramiche repentine tra Generator e Power of the Blues senza una fatica apparente (basta rispolverare il live tedesco di qualche mese fa, Live at The Crossroads, per farsene un’idea) si attorcigliano nella tradizione con Bluesin', Slow Down e Lovin You prima di ricadere nel vortice sinistro di Goin 'Crosstown, come una stella ingoiata da un buco nero, a rendere la prima parte dolorosamente instabile e per questo interessante.
Generator è di una intensità quasi 'miracolosa' per la Blindiside Blues Band, senza sosta, è preda di quella ‘solita’ frenesia chitarristica, sembra non acquietarsi mai in modo definitivo, ma ecco che, a ripensarci, la splendida Genevieve serve a sciogliere questo dubbio, a duplicare l’impatto delle scosse telluriche di Mike Onesko e Jay Jesse Johnson ci pensano le chitarre, le disperdono nei lunghi, infiniti, sotterranei 8 minuti, come due filoni che si alimentano con cicliche peristalsi, riuscendo a farci assaporare la strumentazione in filigrana della lap steel nella fermata in Mississippi di una perla acustica come Gonna Leave This Town.
Idee melodiche che si inseguono pronte ad interrompersi nel finale di Wandering Man e nei 9 minuti di Bonus Jam, dove il fuoco delle chitarre invade Generator animandolo con lunghe pennellate di luce, ramificate e comunque ipnotiche, magnetiche, un delirio nel quale la Blindside Blues Band trova ancora una volta una ragione per esistere.