CORBY SCHAUB (Handmade)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  12/09/2012
    

Chitarrista dei The Dead Horses (ma ci sono anche le collaborazioni con Walt Wilkins, nei Mystiqueros) dell’amico Ryan Bingham che prima che lasciasse la band lo scorso anno, raccontava di lui "Every day around Corby is a learning experience for me. I can fingerpick a little bit, I can strum a little bit, and I can play lead just a little bit—basically, I can do everything half-assed." Ma era giunto il tempo di un disco solista per Corby Schaub, Handmade ha un’approccio texano, rootsy, ma per rendere la confezione allettante lascia spazio alla slide guitar che ha il compito sin dalla frizzante Four Corners di stimolare l’ascoltatore, senza troppi scossoni, perché contano i movimenti latenti sulle corde della chitarra (splendide le vibrazioni sotterranee di Lie che vanno a confluire nella jam che chiude i 6 minuti di Back in The Gutter).
Corby Schaub si destreggia tra lap steel e mandolino – Midwest e la chiusura di Daniel's Song-, traccia fosforescente di un luminoso talento che tiene a galla passaggi che sembrano mancare di particolari spunti -The Fool e Stones and Bones-, ma la slide è come un diaframma spalancato che permette alla luce di invalere l’immagine di Handmade, deformandola e trasformandola tra la trillante Pretty Day e la piacevole A Life With You.
Aggiungiamo una scrittura umorale che col piano di Ride The Wave e One Step Away riesce a restituire frenate e ritorni di un tragitto interiore e in parte ancora ‘artigianale’, da difendere come tale, perché non ancora del tutto mercificato.