BOB WAYNE (Till The Wheels Fall Off)
Discografia border=Pelle

          

  Recensione del  12/09/2012
    

Till the Wheels Fall Off basta decisamente a se stessa. Non è certo la sola a basculare fra il sacro e il profano, tra il country che si ibrida col western dei fuorilegge, il profondo percorso introspettivo dell’esordio di Outlaw Carnie sembra sparito perché troppo refrattario, nel lungo periodo, alle immissioni del quotidiano, resiste solo lo spirito irriverente, polemico e ‘forte’ dell'amico Hank III (“Whether I was selling t-shirts for Zeke or guitar teching for Hank III, I’ve always known I wanted to be on the road, no matter what. I don’t care what I’m doing”).
Senza un agente, un manager, una casa discografica a spalleggiarlo, l’honky tonker di There Ain't No Diesel Trucks in Heaven fiuta la chiave giusta per impostare Till the Wheels Fall Off e il suo contesto, la carica destabilizzante viene indagata insieme ad Hank III nella ‘dolce’ ballad di All My Friends, in tutta la profondità e l’ampiezza delle sue conseguenze nel ripercorrere i ‘bei tempi’ tra ‘Heroin, Cocaine, and LSD’, e con la produzione di Andy Gibson (chitarrista di Hank III) non c’è il rischio che tutto si risolva in una repentina –quanto improbabile- conversione ai buoni sentimenti.
Banjo, violini, Texas e lap steel in Lyza, morte e inferno nella sinistra bellezza di Get There When I Get There, pronto ad accelerare nella sprezzante Fuck the Law ispirata -come Lost Vegas- da sceneggiature e ricordi cinematografici.
Per Bob Wayne il ricorso al cinema è il modo migliore per spiattellare 'ghost stories' e un country selvaggio, sporco, ma con il malinconico senso di oscura minaccia dell’acustico pronto a contrapporsi con un’andamento melodico ballabile, triste (Devil's Son a Hunger in My Soul e Pistol and a $100 Dollar Bill, “I imagined this man with the devil and a woman by his side, telling this story. With darkness of the Texas thunderstorm served as inspiration”). Bob Wayne non è comunque da prendere sul serio seppur la languida pedal steel dia un tono romantico a Wives of Three, "Let's Have a good time, and fuck all night" è piuttosto esplicito in All Those One Night Stands chiudendo con Spread my Ashes on the Highway, (quei "tell my mother I love her" e "give my brother my guitar”) durano il tempo esatto di un riff, il brano ha due velocità e Bob Wayne ha due facce, al banjo che scorrazza felice con la telecaster, lascia fluire "Smoke some weed and fuck some whores" e naturalmente "take my money and buy some coke, than do it off some strippers ass".
Un talentuoso gran figlio di buona donna.