LEFT LANE CRUISER & JAMES LEG (Painkillers)
Discografia border=Pelle

             

  Recensione del  12/09/2012
    

Il duo dell’Indiana dei Left Lane Cruiser si da appuntamento con il tastierista dei Black Diamond Heavies (James Leg, vero nome John Wesley Myers) per una fermata speciale nei pressi di Detroit, l’idea è un album di cover. Ma Painkillers è molto di più. Freddy J IV alle chitarre e Brenn "Sausage Paw" Beck batteria e voce (con il vitale apporto del 66enne bluesman Harmonica Shah) affondano la storia nel dirty blues lungo il Mississippi, sbriciolano, ribaltano, sfondano e rappezzano qualsiasi connessione temporale con i vari John Lee Jooker, Robert Johnson, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Bob Seger.
Armonica e slide guitar increspano lo spazio, inarcano il tempo, scassano e incastrano, danno del postmoderno alle melodie in soli tre brani -She's Gone, Sad Days Lonely Nights, una sorprendente Come to Poppa-, ecco il proliferare di intense linee di fuga nel torbido blues di Shake It, James Leg e i Left Lane Cruiser le infliggono allo spazio classico di John Lee Hooker, travalicano gli argini che lo trattengono in If 6 Was 9 di Jimi Hendrix e nella sfavillante Red Rooster.
Painkillers ha l’abitudine a sovraccaricare il ritmo ma in Ramblin On My Mind convivono stili e colori diversi del blues, un accavallarsi a volte soffocante come nella Chevrolet di Taj Mahal, ma il sottofondo resta ‘gradevole’ e fluido, per James Leg e i Left Lane Cruiser non ci sono sfumature nella splendida When The Levee Breaks, e per sfumare lo spazio intorno a Painkillers usano il ralenti nella conclusiva Sway, scie e striature nel ricordo del rock degli Stones tanto per dare trasparenza a ciò che è opaco. E Painkillers tutto sommato, è ben altro corpo proprio quando è opaco.