Il duo dell’Indiana dei
Left Lane Cruiser si da appuntamento con il tastierista dei Black Diamond Heavies (
James Leg, vero nome John Wesley Myers) per una fermata speciale nei pressi di Detroit, l’idea è un album di cover. Ma
Painkillers è molto di più. Freddy J IV alle chitarre e Brenn "Sausage Paw" Beck batteria e voce (con il vitale apporto del 66enne bluesman Harmonica Shah) affondano la storia nel dirty blues lungo il Mississippi, sbriciolano, ribaltano, sfondano e rappezzano qualsiasi connessione temporale con i vari
John Lee Jooker, Robert Johnson, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Bob Seger.
Armonica e slide guitar increspano lo spazio, inarcano il tempo, scassano e incastrano, danno del postmoderno alle melodie in soli tre brani -
She's Gone,
Sad Days Lonely Nights, una sorprendente
Come to Poppa-, ecco il proliferare di intense linee di fuga nel torbido blues di
Shake It,
James Leg e i
Left Lane Cruiser le infliggono allo spazio classico di John Lee Hooker, travalicano gli argini che lo trattengono in
If 6 Was 9 di Jimi Hendrix e nella sfavillante
Red Rooster.
Painkillers ha l’abitudine a sovraccaricare il ritmo ma in
Ramblin On My Mind convivono stili e colori diversi del blues, un accavallarsi a volte soffocante come nella
Chevrolet di Taj Mahal, ma il sottofondo resta ‘gradevole’ e fluido, per
James Leg e i
Left Lane Cruiser non ci sono sfumature nella splendida
When The Levee Breaks, e per sfumare lo spazio intorno a
Painkillers usano il ralenti nella conclusiva
Sway, scie e striature nel ricordo del rock degli Stones tanto per dare trasparenza a ciò che è opaco. E
Painkillers tutto sommato, è ben altro corpo proprio quando è opaco.