Band canadese nata dalle ceneri del trio dei
The Shenanigans, solo un lp all’attivo dopo il quale Kevin McKeown (chitarra e voce) e Eric Owen (batteria) si sono aperti un varco verso il Texas, e senza indugiare, il trasferimento ad Austin, senza indietreggiare e sminuire il rapporto che hanno con il rock fondano una nuova band nel 2009, i
Black Pistol Fire.
Un EP di 5 brani, un tributo a Little Richard e poi
Big Beat ’59 a magnetizzare lo sguardo sul rock classico, shiacciarlo quando necessario tra gli anni ’60/’70 con sempre presente nei paraggi texani, una calda strumentazione acustica che lasciano fluire nell’iniziale
Beelzelbub. Ma da
Stripes or Keys azzerano i giochetti, costruiscono ponti traballanti con il passato nelle torve
Crows Feet e
Busted & Blue, spesse e ‘molto’ chitarristiche dove sembra mancare lo spazio, massicce ma non pesanti, sapientemente differenziate dai
Black Pistol Fire capaci di aprire ‘dolci’ trascolarazioni melodiche in
Hot Mess,
Dead Love e
Bombs & Bruises, così come di tornare ad aggrovigliarsi in addensamenti sonori al calor bianco in
Drop The Needle e
Young Blood con qualche azzeccata disunità spaziale in
Lay Low e
Slow Burn.
Un piccolo disco, ben curato, capace di pungolare a dovere il rock.