RON LASALLE (When Hellhounds Meet Angels)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  05/07/2012
    

La scomparsa dell'amico Mike Sikkas, lo spostamento da Nashville all’area di New York, il recente divorzio, su questa lieve curvatura temporale Ron LaSalle torna a toccare la tangente di una vita fatta di scelte importanti, anche dolorose, e sui cui lancia When Hellhounds Meet Angels.
Una scrittura fratta, a onde rapide, ad illuminazione spezzate, cercando il calore del rock nella profonda e ardente When Hellhounds Meet Angels, splendida come Doing Alright, tra la polvere e il buio, Ron LaSalle può andare alla velocità che vuole (5 anni per un nuovo cd), non c’è nessuna nuvola sopra When Hellhounds Meet Angels, nulla a frustrare la dolcezza di Just to Remind You e Move Along.
Nella colonna sonora non c'è solo la slide guitar, Ron LaSalle lascia spazio ad atmosfere diverse, piace gironzolare nel soul -The Devil Sneaks- e nel jazz -Touch of the Blues, incrociando spesso l’amico Delbert McClinton che spiega ”We recorded very fast with just one or two takes per song so we would not lose the feel or excitement"- Ma al di fuori di pochi intervalli (Would It Be Me?) la tensione sembra sgonfiarsi all’improvviso, When Hellhounds Meet Angels è un disco sulla felicità sospesa, un seconda parte pacificata, liscia come la superficie di un lago, sotto quello specchio si nascondono le sofferenze di The Haunted Kind e I Couldn't Stay, forse schiaccia troppo il ritmo, lo rinchiude in nicchie melodiche concentriche, sempre più strette, liberandole prima di chiudere con That's What I Like (About Loving You).
When Hellhounds Meet Angels si muove dentro e fuori le frustrazioni e gli impulsi della vita con un’asciuttezza stilistica tagliente, ha accensioni vibranti e rabbiosi lirismi, Ron Lasalle è lì nel mezzo e forse proprio per questo, seduce più che deludere.