Nell'anonimato di una strada urbana tedesca percorsa da qualche automobile o di una cintura autostradale, ecco la sagoma piatta di un cartello nei pressi di uno studio televisivo:
Live at Crossroads. La
Blindiside Blues Band organizza nel doppio cd/dvd, una ricca discografia come una sorta di scaffale, o di catalogo, permettendo ai diversi dischi di dialogare fra loro (
Keepers of The Flame, 2008 –
Raised On Rock, 2010 –
Smokehouse Session Volume 1 & 2 –
Long Hard Road, 2006 al
Messenger of The Blues, 1995 e
Blindside Blues Band, 1993) un lavoro intensissimo quello di
Mike Onesko e
Scott Johnson alle chitarre fin dalla viscerale
Let The Blues Do The Healing.
Sorvegliano le ‘temperature’ del blues ora aggiungendo tizzoni ardenti laddove il ritmo sembra, impercettibilmente smunto, negli 8 minuti di
Crying Shame il corpo della slide guitar inizia a diventare ricettacolo di luce, quelle corde pizzicate che tutto illuminano e scandiscono lo spazio di
Live at The Crossroads. Da
Night Train,
Born With The Blues, emergono per sezioni verticali un profondo hard blues anni ’70 che circonda
Renegade, esce lentamente ma si ritaglia ipnotici spazi stretti, sottili nella granitica
Raised On Rock, l’atmosfera è pesante quando le percussioni invadono
Hot Shot ma non tolgono luce e vitalità a
Live at Crossroads, lo svuotano e l’appiattiscono per un paio di intensi minuti prima di lasciar spazio alla deliziosa jam di
Smokehouse Shuffle.
Facce di una stessa medaglia, entrambe ossidate, scure, la maestria della
Blindside Blues Band dilaga incontenibile in un diluvio di variazioni blues, legnose e pungenti tra
Bad Luck e
Crossroads, la potenza di fuoco continua ad essere incandescente con
Climb The Sky, le chitarre strappano e si aggrovigliano nel passo cadenzato della splendida
Mojo Highway, dialogando con lugubre leggiadria nei 10 minuti conclusivi della sfavillante jam session di
Ramblin' On My Mind.
La strada intorno al Rockpalast riprende colore quando la
Blindside Blues Band ha dissipato l'ultimo rovente blues/rock, resta una targa ricordo: “
Four rock n' roll bastards who kicked ‘old-school’ heavy guitar blues/rock ass in Germany”!