BLINDSIDE BLUES BAND (Live at The Crossroads)
Discografia border=Pelle

  

  

  Recensione del  02/06/2012


    

Nell'anonimato di una strada urbana tedesca percorsa da qualche automobile o di una cintura autostradale, ecco la sagoma piatta di un cartello nei pressi di uno studio televisivo: Live at Crossroads. La Blindiside Blues Band organizza nel doppio cd/dvd, una ricca discografia come una sorta di scaffale, o di catalogo, permettendo ai diversi dischi di dialogare fra loro (Keepers of The Flame, 2008 – Raised On Rock, 2010 – Smokehouse Session Volume 1 & 2Long Hard Road, 2006 al Messenger of The Blues, 1995 e Blindside Blues Band, 1993) un lavoro intensissimo quello di Mike Onesko e Scott Johnson alle chitarre fin dalla viscerale Let The Blues Do The Healing.
Sorvegliano le ‘temperature’ del blues ora aggiungendo tizzoni ardenti laddove il ritmo sembra, impercettibilmente smunto, negli 8 minuti di Crying Shame il corpo della slide guitar inizia a diventare ricettacolo di luce, quelle corde pizzicate che tutto illuminano e scandiscono lo spazio di Live at The Crossroads. Da Night Train, Born With The Blues, emergono per sezioni verticali un profondo hard blues anni ’70 che circonda Renegade, esce lentamente ma si ritaglia ipnotici spazi stretti, sottili nella granitica Raised On Rock, l’atmosfera è pesante quando le percussioni invadono Hot Shot ma non tolgono luce e vitalità a Live at Crossroads, lo svuotano e l’appiattiscono per un paio di intensi minuti prima di lasciar spazio alla deliziosa jam di Smokehouse Shuffle.
Facce di una stessa medaglia, entrambe ossidate, scure, la maestria della Blindside Blues Band dilaga incontenibile in un diluvio di variazioni blues, legnose e pungenti tra Bad Luck e Crossroads, la potenza di fuoco continua ad essere incandescente con Climb The Sky, le chitarre strappano e si aggrovigliano nel passo cadenzato della splendida Mojo Highway, dialogando con lugubre leggiadria nei 10 minuti conclusivi della sfavillante jam session di Ramblin' On My Mind.
La strada intorno al Rockpalast riprende colore quando la Blindside Blues Band ha dissipato l'ultimo rovente blues/rock, resta una targa ricordo: “Four rock n' roll bastards who kicked ‘old-school’ heavy guitar blues/rock ass in Germany”!