BAND OF HEATHENS (The Double Down - Live in Denver Vol.1/2)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  01/06/2012
    

Doppio cd/dvd e doppia serata al Cervantes’ Other Side di Denver per il quintetto di Austin (“It was our first time trying to do two nights in the same city, which is something I think we’d like to do in the future. It’s nice to post up in one place and get to enjoy a city a little bit. That was our initial vision for the weekend, and as far as that goes, I think it was a success. I was shocked, and pleased with how many people traveled really far to come be a part of it”) racconta un entusiasta Gordy Quist, ma non c'è molto da stare allegri perchè le serate passate al Momo’s e all’Antone’s sono lontane, molto lontane.
The Double Down - Live In Denver Vol. 1 and Vol. 2 diventa necessario solo perchè è il disco dell’addio del chitarrista Colin Brooks, l’unico in grado di garantire e suscitare nei 20 minuti dell’accoppiata You're Gonna Miss Me e Somebody Tell the Truth qualche brivido d’interesse nello spettatore e nell’ascoltatore.
Un doppio cd onesto, l’ascoltatore gode di una lunga serie di ballads elettriche che sono già nella sua testa, necessita solo dell’attivazione per mezzo di pochi e ben codificati giri di note che brillano in LA County Blues e Should Have Know, sempre grazie a Brooks che apre anche il secondo cd con la coda selvaggia di Medicine Man. Ed Jurdi e Gordy Quist si dividono la scena, soul, pianoforte, molte le contaminazioni dall’ultimo e opaco Top Hat Crown & the Clapmaster’s Son, i classici di Quist e degli Heathens (splendida – come sempre- Judas 'Scariot Blues, Second Line e Jackson Station) hanno quella decantata e impalpabile malinconia di un decennio di trapasso della band con Brooks a chiudere alla sua maniera in Gravity e la conclusiva I Ain't Running.
Un messaggio alla The Band of Heathens, c’è la necessità di sostare, di guardarsi indietro, vedere se per caso alle spalle non ci sia qualche indicazione, qualche sintomo per la possibile correzione di una rotta orientata verso la collisione. Colin Brooks sembra averla notata, speriamo che ne se accorgano anche il resto della The Band of Heathens.