MARK EASTON (Grind)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/06/2012
    

L’australiano Mark Easton è scivolato via senza fermarsi su nulla in particolare tra le diverse bands di Sydney, il trio Mark Easton Limousine e i primi dischi di blues (2002 Coast to Coast, 2004 Greener e nel 2006 Band Wagon) come dei semplici accenni, possibilità cui non dare eccessivo credito, un po’ astratte confrontandole alla nuova faccia dell’attuale one-man-band (suona basso, batteria, armonica e slide guitar).
Il Mississippi e il dirty blues non sfocano solo parzialmente le sue canzoni, in Grind quando entrano in circolo lasciano il segno, tra la ballad di Moving On e le acque torbide di My Baby Gets What She Wants, Good Morning Little Schoolgirl, Beachbumming e Monkey non restano indistinte come la roots music della dolce ed acustica April Morning.
Il rock sembra invece nascondersi come una figura dietro una porta a vetri smerigliata, ma lo sguardo di Mark Easton che si affaccia da Evil Woman, una volta penetrato all’interno di Grind rivolge ossessivamente l’attenzione alla chitarra e ne si osservano forme e modi tra How Do You Sleep At Night, Camioux e la rovente chiusura di Lets Get Funky. Un disco pastoso e trasparente, dove il fraseggio tra rock e dirty blues acquista finalmente la giusta potenza espressiva.