L’australiano
Mark Easton è scivolato via senza fermarsi su nulla in particolare tra le diverse bands di Sydney, il trio
Mark Easton Limousine e i primi dischi di blues (2002
Coast to Coast, 2004
Greener e nel 2006
Band Wagon) come dei semplici accenni, possibilità cui non dare eccessivo credito, un po’ astratte confrontandole alla nuova faccia dell’attuale one-man-band (suona basso, batteria, armonica e slide guitar).
Il Mississippi e il dirty blues non sfocano solo parzialmente le sue canzoni, in
Grind quando entrano in circolo lasciano il segno, tra la ballad di
Moving On e le acque torbide di
My Baby Gets What She Wants,
Good Morning Little Schoolgirl,
Beachbumming e
Monkey non restano indistinte come la roots music della dolce ed acustica
April Morning.
Il rock sembra invece nascondersi come una figura dietro una porta a vetri smerigliata, ma lo sguardo di
Mark Easton che si affaccia da
Evil Woman, una volta penetrato all’interno di
Grind rivolge ossessivamente l’attenzione alla chitarra e ne si osservano forme e modi tra
How Do You Sleep At Night,
Camioux e la rovente chiusura di
Lets Get Funky. Un disco pastoso e trasparente, dove il fraseggio tra rock e dirty blues acquista finalmente la giusta potenza espressiva.