CRIMSON HOUSE BLUES (Smoke Dust & Whiskey)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/06/2012
    

La Crimson House Blues band muove i primi passi in Namibia, nel 2011 si spinge verso Cape Town, le strade di un paese arido, sono polverose e alcoliche proprio come quelle di Smoke Dust and Whiskey, si contrappongono duramente alla malleabile carezza del politicamente corretto e diventano circolari e ossessive nella coazione a ripetere del chitarrista Arno Van Zyl e al vocione di Redeye Riaan.
Con Going Down Slow iniziano a costruire efficaci atmosfere ipnotiche e ballads come Silver Dollars e Desert Rose si caricano dell’intensa pregnanza simbolica del whiskey lasciando all’armonica di Dust ‘devil’ Reissner i passaggi per le stazioni obbligate di un gioco di rimandi tra folk & rock n’ roll che come una punta perforano la coscienza di una società malata che fa di tutto per autoconservarsi. “We don't play for the money, but it does help us continue doing what we do” dice Redeye Riaan “We charge for setting up, the music is free”, pronti a rispolverare il banjo e lasciando trasparire un retrogusto romantico iniziano a sfilacciare una collaudata miscela rock/agreste dal doppio passo Don’t Take My Whiskey Away, Breaking Down Low alla vorticosa deambulazione di Can’t Slow Us Down, preparano l’entrata in scena dell’armonica ma Smoke Dust and Whiskey sembra sempre più caratterizzato da paludi insane che procurano la malaria a chi le abita (lo sfondo di Pickaxe Blues).
Tra veloci inquadrature prelevate dalla materia più generica del rock e attraversate dai movimenti delle chitarre senza destinazione di Halfway Whore House all’oasi acustica della conclusiva Over & Out, la Crimson House Blues punta su di un cono di luce crudo e sgraziato che si avvita intorno al whiskey ma l’ubriacatura a passo di rock riesce sempre a rinfocolare Smoke Dust and Whiskey.