CHIP TAYLOR & THE NEW UKRAINIANS (Fuck All The Perfect People)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  01/05/2012
    

Da 40 anni sulla breccia del cantautorato americano, un periodo d’oro tra gli anni ’70 e ’80, acclamato dal Rolling Stone quando cantava dei propri antenati –una famiglia di minatori- ad anticipare un movimento cowboy, un discorso politico travestito da spettacolo in costume. Chip Taylor con gli anni continua a mascherarlo da allegoria, all’interno di un apparenza ingannevole che si trasforma -disco dopo disco- in un romanzo che avrebbe potuto essere, ma che non è, la dimensione bucata di chi mette a ferro e fuoco l’America con vere e proprie svolte di stile.
L’ultima è europea con Fuck All The Perfect People. Un paio di anni fa conosce i The New Ukrainians, un gruppo di musicisti svedesi di Stoccolma, con cui suona per alcuni concerti. Il pubblico apprezza, ma non i giornali. Le recensione non sono entusiastiche, vengono apostrofati ‘too dynamic’. Da quel buffo articolo nasce una canzone che diverrà il brano finale del tour Norvegese di Chip Taylor, col fedele chitarrista John Platania e dei The New Ukrainians, un nome, una storia che arriva da un incontro casuale con nuovi amici a New York City. Ukraini contenti dell’America, di una ‘libertà’ a loro vietata dal regime politico.
Quella stessa ‘libertà’ che Chip Taylor ha provato sulla propria pelle all’immigrazione di Londra, all’Heathrow Airport raccontata nella ballad Passport Blues, ma trasmette anche ironia agli amici svedesi, da Be Kind al piano carezzevole di The Dutchman Blues, senza mai abbandonare la naturale vocazione a perdersi in dolci riflessioni esistenziali (l’amletico “to be or not to be” della splendida Fuck All the Perfect People) senza mai rinunciare alla voglia di turbolenze salvifiche, ‘il Cristo morto invano o cosa?’, tra leggiadre ballads di spessore Me and Rohillio, Weaker Moments, New Things, Fuck All The Perfect People (pulito nella versione americana) accelera in Phoned in Dead e The Baby (scritta però nel 1972), stacca felice in I Know Dark, strappa in Too Dynamic, spara sentenze crude e amare, ma è sempre tra le mani di Chip Taylor, non c’è voce che sappia essere più coinvolgente di questa in Norrtälje Prison, nell’amorevole Outside the Human Condition e quando Platania crea l’atmosfera in Nothin' (I Suppose) scritta per uno show televisivo musicale con il fratello, l’attore Jon Voight, come protagonista.
Fuck All The Perfect People è capace di dare i brividi quando nella conclusiva The Darkest Days canta dell’attentato terrostistico in Norvegia, ma anche di lasciare un ricordo indelebile.