Dopo l’Ep
Story of Me torna
Jeremiah Houston a completare le ‘outlaw ballads’ malinconiche e sentimentali incise nel Maggio dello scorso anno. Anche la struttura di
Sad Sad Songs si regge tutta su corrispondenze ‘interne’, tipicamente texane, senza mancare di gettare rapide occhiate verso il rock. In un certo qual modo, il disco si avvita su stesso fin da
Story of Me e
Sad Sad Songs, il basamento emozionale poggia sull’instabilità della chitarra di Erik Buerkle, si accorda sulle coordinate di un roots bollente in
Yeah Yeah Yeah e intona la sinfonia di immagini di provincia non permettendo a
Sad Sad Song di adagiarsi sui ricordi del successo di
Leave You Behind.
Con la vibrante bellezza di
No Picture Perfect Family, tornano con andamento quasi circolare ruspanti texas riffs, creano spirali elettriche, gorghi di carattere ipnotico nei 5 minuti di
So I'm Told e nel crescendo dell’accattivante
Bi Polar.
Sad Sad Songs è un continuo interrogare la memoria del ‘texas roots’ e le sue traiettorie, finestre che si aprono nella splendida semplicità di
Look In His Eye e
On My Way, apparizioni che si formano all’interno di cornici rurali fatte di fede, dolceamare, piccole ma oneste come
Get Ahead e
Walk Away. Genuine come la
The Jeremiah Houston Band.