LONGEST DAY OF THE YEAR (Turn Into The Ground)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  25/02/2012
    

Tra le montagne del Colorado si muove un manipolo di briganti in cerca di una guida country spirituale e della ‘whiskey music’, i The Longest Day of the Year trovano del terreno fertile per un lucente ‘outlaw country’ un misto di ‘dust-devil’s worth of honky-tonk rockabilly’ (come piace apostrofarla al chitarrista t.Mule - Sean Lamborne).
Ma Turn into the Ground più di tutto, sposa l’ideologia dell’alt.country, infinito focolare di una provincia americana dove poggiare un amorevole alone nostalgico nella splendida apertura di Change Our Ways, ma il concetto di famiglia e comunità per i The Longest Day of the Year coincide anche con gli spazi di pentimento, rabbia e rimpianto della robusta slide guitar (On the Side of His Wooden Eye, Bury Books with Bone e Took All Winter).
Toni funebri e cupezze atonali con intriganti accenti rock in Apart, la brillante e spiritata Hitchin' Into Wichita ad Eloise, le storie di Turn into The Ground si attaccano all’alchimia del puro divertissement country in Calla Lily Lady, nei violini e armonica di Birds Fly South e alla polverosa Radio Low, soprattutto perché le vertigini sentimentali provate nella ballad finale di When the Sun Comes Up hanno un equilibrio delicato, troppo facile da turbare per i The Longest Day of the Year.