Quinto disco per la band australiana
Blue Shaddy, una famiglia di musicisti (il singer/songwriter e chitarrista Jim McClelland, la moglie Sandra e il fratello Belly all’armonica) a cui piace isolarsi in campagna per trovare quel leggero spostamento di prospettive tra il roots (nel senso spirituale, non da tipico cowboy 'spaccamontagne' che tratta le chitarre come cavalli -e viceversa) e un blues che finalmente raggiunge la piena maturità.
Per i
Blue Shaddy giunge di lato, verso la strada da dove emergono –e galleggiano disordinate- intriganti visioni alla slide e lunghe proiezioni all’armonica,
Across The Roads brilla nell’apertura di
Wont Bring Me Down con gli alterni superamenti con cui giocano
So Long,
Packed Nose,
Six Strings,
Discobilly e senza tralasciare le reciproche influenze tra il sound del Delta Mississippi e quello disegnato da ballads elettro-acustiche (
Wasting Time,
Chain Gang e
Feet Back On The Ground,
Across The Road).
Non si aprono e non cercano di fornire continue letture melodiche ad
Across The Road ma si fa largo la voglia di ‘dire qualcosa’ sulle aspettative della strada, concetti che si specchiano nella convincente
Road Under My Wheels, distanziando il sociale, il morale, per badare solo al proprio giardino dove è sempre possibile scorgere gli abbaglianti riflessi del Mississippi in
Never Going Home e nella splendida chiusura di
Walk With Me.
Dall’Australia non è poi così lontano, il suono viaggia veloce.