Prime apparizioni allo Shediac Blues Festival nel 2008,
Eric & The Blues Band si divide tra blues e un rock classico, il vocalist Nick Cormier si riserva di utilizzarli a proprio piacimento, il disco non possiede quindi il dono di una continuità stilistica ma ha tuttavia dalla sua brani con la giusta carica emotiva, nell’armonica bluesy che apre
Get Me My Sweater e si tiene l’alone in
Take Me Home prima di passare al germe anni ’70 capace di contagiare, appassionare, trasformare in
Windmill,
She's Not You (But She's Alright) e
Sally: “
I think that our sound has definitely evolved over the past two years”, dice Cormier, “
When I was writing songs for this record, I wanted to be creative first and foremost. The record definitely has blues songs on it but it has a folk song as well as well as a Chuck Berry type of rocker. To be safe, I think you would have to classify us as a rock n roll band instead of a blues band now. That way no one is offended”.
Eric & The Blues Band procede su un doppio binario, gli ammiccamenti tra rock e blues si mescolano con un gioco di rispecchiamenti e parallelismi (c’è qualche passaggio scontato come in
The Postman e qualche sorpresa elettro-acustica tra alti e bassi,
Ethanol Girl e l’unica cover
Ain't Nobody's Business), ma alla fine si rincorrono felici, imitandosi soprattutto quando la chitarra di Nick Cormier dirige come in
Not Guilty e nel vivace saluto di
Back In The U.A.E.