Un vero cowboy poi diventato songwriter,
Dave Stamey -8 dischi, numerose altre collaborazioni, 3 volte Songwriter dell’anno dalla Western Music Association- continua a raccontare di piccoli ranch in cui sono in gioco, forse, cose molto più piccole che quasi non si vedono sparse tra le vaste praterie Americane, ma di colpo diventano interessanti quando
Dave Stamey inizia a raccontarle -insieme al fedele chitarrista Dorian Michael- perché aprono delle dimensioni del West che si rischiava di perdere.
Twelve Mile Road, la splendida title-track, parte con una dedica al padre, dal Montana,
Dave Stamey è un creatore di storie, un facitore di emozioni e sotto tale aspetto
Twelve Mile Road è un disco che coinvolge non poco l’ascoltatore, la lap steel di Michael esplora flaubertianamente i dettagli della cultura del West affidando a melodie roots-western la funzione di rappresentazioni delle passioni, meravigliose
Blackjack e
Never Gonna Rain, a
If I Had Money fino ai sapori di confine che abbeliscono
Sage In Her Hair (con la partecipazione di Annie Lydon).
Ma l’aspetto emozionante di ballate scarne come
Buckskin Horse,
Song for Jake,
Bubba and the Goat e l'accorata
Wild Sierra, è che in ogni nota si avverte una divorante cultura cowboy che non ha nulla di nostalgico e deciso a tavolino, ma vissuta sulla pelle di
Dave Stamey, un pezzo d’America più vicino alla poesia, farcito in
All I Need Is You,
Comfortable Shoes e nella splendida chiusura di
Sweet Grass County Line.
In tempi senza storia in cui raccontare diviene, più che difficile, poco significativo, c’è la cultura di un vero cowboy,
Dave Stamey.