Il figlio della leggenda
Tommy Allsup continua la collaborazione con
Mike McClure anche per
Sink or Swim (“
We did our third album together and I just played a show with him (McClure), Randy (Rogers) and Stoney (LaRue). We sang and song-swapped”),
Austin Allsup non ama delimitare i confini del proprio stile, fa a spicchi la matrice texana, mescola melodie senza la polvere di periferia, dove la scrittura è semplice e meno importante la forma (“
I would say we are a roots rock Americana jam band,” dice ancora Allsup. “
We're not your conventional Red Dirt band. We're a band who cares about our music”) ma dalla rumorosa
It's True viene fuori un disco scostante ma vivo come i fiati di
Lonely, sbilanciato ma goduto al tempo stesso nella leggerezza elettro-acustica di
Some Days e
Stay Right Here.
Talvolta di testa e altrove di cuore (
Out On the Wind e l’abbagliante
Buy You Up), ha fiuto il texano anche quando sommesso, sofferto e silenzioso, si siede al piano in
Not the Only One o si lascia comandare dalla languida steel nella
Title-track,
Austin Allsup caratterizza con il suo estro
Sink or Swim, senza indulgere troppo nel bozzetto cesellato dell’hit radiofonico, raggranella e dispone un songwriting che vive e si lascia sfiorare anche nel finale da
If You Want It That Much a
Run from Me, e soprattutto nella felice
Running Dry.
Una soluzione efficace affinchè
Sink or Swim non scivoli nella trasparenza.