THERON PFEIFER (Texas Forever)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  29/11/2011
    

Armonica, ironia e disincanto country sono l’arma a cui il songwriter di San Antonio ricorre per creare zone di indecibilità non certo per risolvere le contraddizioni dell’esistenza, ma unendovi le radici di provincia che sconfinano nel folk introspettivo, riesce a rendere l’esordio di Texas Forever stilisticamente compatto e ricco.
Rotoliamo con Theron Pfeifer tra i violini e la slide della pimpante title-track e dell’alcolica leggerezza di StarBock Beer, e allo stesso tempo è capace di incollare alle ballate le ventose della lentezza elettro-acustica, comandata ancora dall’armonica in Bagaduce Blues, Dandelion e nella splendida Llano River o dal carezzevole mandolino in Ghost Gun e Chandelier. Riesce sempre a giocare sulla malinconia delle melodie, arrivano nelle soste della speranza e sui tempi spigliati del country texano in High Wind e nel simbolismo di Galveston Girl, unica fuga possibile a quella prescritta dalla legge di un grigio matrimonio.
Ecco come Theron Pfeifer alimenta i 12 brani dell’esordio di Texas Forever, ne attraversa in modo convincente i pieni e i vuoti delle luci autoriali (convincente in Twisted Roots e col violino afflitto di Live Oak Tree e Johnny Guess), tracciando spazi conosciuti ed abitati da rodati storytellers texani, dove riesce a concentrare l’attenzione dell’ascoltatore e dove la carenza di interesse non riesce proprio ad entrare. Texas Forever.