SLAID CLEAVES (Sorrow & Smoke. Live at The Horseshoe Lounge)
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  Recensione del  01/11/2011
    

Sceglie Austin e il celebre Horseshoe Lounge per ripercorrere 20 anni di carriera e 8 album (in realtà mancano estratti dai primi 3 dischi), Slaid Cleaves taglia corto, usa poche parole “Grew up in Maine. Lives in Texas. Writes songs. Travels around. Tries to be good”. Tra le poche virgole c’è invece la lunga storia di un bravissimo singer-songwriter arrivato in Texas nel 1990, passato attraverso umili lavori prima di scovare nella musica le giuste parole a descrivere quella forte impressione di realtà che ben si accorda al tono delle ballate, nell’atmosfera del doppio cd Sorrow & Smoke: Live at The Horseshoe Lounge così leggera, senza essere priva di sfumature amare.
Il talento cristallino di Slaid Cleaves prende piede con la splendida Hard To Believe, pronto a giostrare storie e aneddoti con il calore della voce e di una strumentazione semplice e scarna (lo accompagnano Michal O’Connor alla chitarra acustica ed elettrica e il multi-strumentista Oliver Steck con l’armonica, fisa e –sorpresa- la tromba), pronto a coinvolgere il pubblico nella successiva Horseshoe Lounge ed ad acconsentire ad alcune richieste dei fans, con vecchie canzoni country, dei simpatici western-yodeling.
18 delle 21 canzoni sono di Slaid Cleaves, tra l’ordinaria quotidianità, un pizzico di politica e qualche riflessione sociale, Sorrow & Smoke trova in entrambi i cd il giusto equilibrio tra il peso drammatico e la felice ironia texana, ma anche dove regna l’oscurità c’e sempre spazio per la speranza –tutte meravigliose Drinkin' Days, Black T-Shirt, Below, il lato bluesy di No Angel Knows e il gran lavoro di O’Connor in Sinner's Prayer.
La voce di Slaid Cleaves scalda anche le prime note del 2°cd, splendida la versione di Cry, la bellezza della tromba invade l’Horseshoe Lounge e anche l’ascoltatore più analitico comincia a credere che è davvero possibile innamorarsi di Sorrow & Smoke, fatto di ombre e onde sonore, da Lydia a Green Montains & Me riuscendo a spezzare la malinconia di fondo con alcune intriganti cantilene cowboy-yodel anche del maestro Don Walser, western swing tra Horses, Texas Top Hand e Rolling Stone From Texas.
Slaid Cleaves sceglie di collocare facili elementi di aggancio per il pubblico, ma basta grattare la superficie del country per percepire il gran lavoro della band, soprattutto nel finale con invenzioni strumentali così semplici ed efficaci: dai 7 minuti di Breakfast In Hell a Key Chain, al nuovo brano Go For The Gold. Sorrow & Smoke: Live at The Horseshoe Lounge, un tocco di poesia e note in un universo fracassone e volgare.