Da 35 anni in giro per l’America e per il mondo, nel 1999 ha vinto il prestigioso
Juno Award (Grammy Canadese) per il disco
Gust of Wind, il terzo, stesso numero per la Red House (e 5 in totale), il ‘one man show’ che ogni anno cerco e trovo lungo le strade del
South by Southwest, con armonica, amplificatore, 3-4 chitarre e il piede a comandare le percussioni per dare ritmo a uno sguardo autoriale dove la focalizzazione non è mai sfuggente e le liriche seguono percorsi anti-romantici (la splendida title-track, al telefono con il padre in prigione, per dirgli Addio).
Bad Man’s Blood, 9 nuove canzoni e 2 brani rivisitati insieme al sassofonista Dexter Payne, il batterista Mike Meadows e il banjo di
Gurf Morlix, prende linfa vitale dagli ultimi periodi trascorsi sulle strade del Mississippi, è tornato a gettare tracce, seminari indizi e offrire ballate seducenti con negli occhi le luci abbaglianti del potere bancario contro le quali far deambulare storie semplici, il lato oscuro dove
Bad Man’s Blood trova forza e cuore (“
They’re songs about life,” dice Ray. “
People love each other, leave each other, come back together again, get hopelessly lost… hell, on some days they take each other’s lives”).
Ballads forti e suadenti, a rendere sicuro ogni spazio ci sono il sax nell’alone scuro di
Ray’s Jump, le chitarre nello spazio centrale di
Sugar and Riley, il banjo nella misteriosa bellezza di
River John, un fascino non lineare come nell’intenso splendore di
Cross and Flowers. Ad incastro tra folk, roots e blues, torbido e notturno in
Mississippi e in
Night Walker, trasparente in uno specchio d’acqua
Blonde of Mine.
Ancora trasparente in
Good Times come una giornata di cielo terso in alta montagna, non ci sono più nebbie né tonalità grigie nell’armonica, calda e avvolgente, alle benedette
Darlin’ (Put Your Suitcase Down) e
Funny ‘bout Love dove l’amore si staglia sullo sfondo con la chiarezza di un libro illustrato.
Bad Man’s Blood è il viaggio di
Ray Bonneville attraverso questi tempi duri e difficili, un viaggio come nella tradizione dei grandi narratori americani del Sud.