RAY BONNEVILLE (Bad Man’s Blood)
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  Recensione del  31/10/2011


    

Da 35 anni in giro per l’America e per il mondo, nel 1999 ha vinto il prestigioso Juno Award (Grammy Canadese) per il disco Gust of Wind, il terzo, stesso numero per la Red House (e 5 in totale), il ‘one man show’ che ogni anno cerco e trovo lungo le strade del South by Southwest, con armonica, amplificatore, 3-4 chitarre e il piede a comandare le percussioni per dare ritmo a uno sguardo autoriale dove la focalizzazione non è mai sfuggente e le liriche seguono percorsi anti-romantici (la splendida title-track, al telefono con il padre in prigione, per dirgli Addio).
Bad Man’s Blood, 9 nuove canzoni e 2 brani rivisitati insieme al sassofonista Dexter Payne, il batterista Mike Meadows e il banjo di Gurf Morlix, prende linfa vitale dagli ultimi periodi trascorsi sulle strade del Mississippi, è tornato a gettare tracce, seminari indizi e offrire ballate seducenti con negli occhi le luci abbaglianti del potere bancario contro le quali far deambulare storie semplici, il lato oscuro dove Bad Man’s Blood trova forza e cuore (“They’re songs about life,” dice Ray. “People love each other, leave each other, come back together again, get hopelessly lost… hell, on some days they take each other’s lives”).
Ballads forti e suadenti, a rendere sicuro ogni spazio ci sono il sax nell’alone scuro di Ray’s Jump, le chitarre nello spazio centrale di Sugar and Riley, il banjo nella misteriosa bellezza di River John, un fascino non lineare come nell’intenso splendore di Cross and Flowers. Ad incastro tra folk, roots e blues, torbido e notturno in Mississippi e in Night Walker, trasparente in uno specchio d’acqua Blonde of Mine.
Ancora trasparente in Good Times come una giornata di cielo terso in alta montagna, non ci sono più nebbie né tonalità grigie nell’armonica, calda e avvolgente, alle benedette Darlin’ (Put Your Suitcase Down) e Funny ‘bout Love dove l’amore si staglia sullo sfondo con la chiarezza di un libro illustrato. Bad Man’s Blood è il viaggio di Ray Bonneville attraverso questi tempi duri e difficili, un viaggio come nella tradizione dei grandi narratori americani del Sud.