RON HACKER AND THE HACKSAWS (Filthy Animal)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/10/2011
    

Non aveva mai pensato che l’insegnamento della chitarra fosse limitativo finquando non ha conosciuto Yank Rachell, l'inizio di una grande amicizia per Ron Hacker e la scoperta del delta blues. Comincia a seguirne i passi, il respiro, intercettandone le opacità della slide in tutta San Francisco, specialmente nei Coffee Shop, tempi di formazione anche per i The Hacksaws (il bassista Artis Joyce e il batterista Bryant Mills) lo hanno seguito dagli anni ’70 in giro per Festivals (Usa ed Europa), con 8 album in bacheca -per lo più sconosciuti al pubblico, ma non a Tom Waits che lo ha voluto alla slide guitar in Orphans-, ‘movie credits’ e un libro di ricordi, White Trash Bluesman nel 2006.
Ron Hacker and The Hacksaws lavorano duro sulla slide guitar, il ritmo di Filthy Animal è dilatato, avvolgente ma si dipanano anche reminiscenze blues classiche dall’iniziale Got to Move Pt. 1 (a presentare anche gli ospiti, la sfavillante chitarra di Debbie Davie e la voce di Leah Tysee) ad I'm Goin' Away, ai pensieri neri di Bad Boy ("The first time I got the blues, I mean really got the blues, was in 1956. A friend and I got caught breaking into parking meters. I was eleven - he was twelve. Off we went to the juvenile center. In '56 their music was Elmore James, Howlin' Wolf, Muddy Waters, B.B. King. I fell in love with the music and it's been a part of my life since then. As I've gotten older I've tried to concentrate more on playing the Blues than living them").
Ecco concretizzarsi nell’oscurità la luce della slide, da Meet Me in the Bottom al torbido fascino di Goin' Down to the River, il tempo è come un fiume che trascina via (parte dalla strumentale Gonna Miss You a Evil e Death Letter Blues) conducendoti ad una porta che apre su un esterno caldo e abbacinante. La storia di Filthy Animal segue schemi e canoni di forte simmetria tra blues e delta mississippi, con qualche sorpresa nel finale (Shot Gun blues, la luminosa Some Day Baby, ecco il sax nella limacciosa Why, Champagne and Reefer e soprattutto l’arcigna Chameleon di Herbie Hancock), ma la scelta di Ron Hacker and The Hacksaws è quella di lasciare alla sola slide guitar il compito di legare fluidamente l'intero Filthy Animal. Piccole cose, quelle possibili, per il bene del delta blues.