ARMADILLO BLUES (Swamp Music)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  31/10/2011
    

La gamma delle coloriture melodiche degli Armadillo Blues resta coperta da una densa velatura grigia e lascia intravedere profondità nere anche al terzo disco, Swamp Music.
Il trio svedese tocca i nervi scoperti del delta mississippi e affonda nella carne viva del chicago blues con la slide e la cigar box, ma a Jesper Hedegard –voce e basso-, piace rientrare nei ranghi di un blues notturno, chitarristico, dove il ritmo è volutamente lento, dilatandone i tempi solo in Crow Jane ma il tutto resta sempre di grande efficacia, dall’apertura di No More alla deliziosa Too late to Change.
Camminare sarà anche più stimolante che arrivare da qualche parte, ma la splendida accoppiata di Fatboy e Jackson City mostra che nel lento girovagare non hanno mai pensato di tagliare i fili alle chitarre, pronte a fornire la giusta dose di energia e vitalità. Gli Armadillo Blues anche se zavorrano intorno a storie dove nostalgia e rimorso sembrano sfide continue per combattere lo sconforto quotidiano di una vuota ripetitività, lasciano alle corde di Stefan Bergstannd il compito di congelare il ritmo, Grandma's Hands, e di lasciarlo fluire nelle aspre Shake your hips e Nosebleed (anche per la strumentale, una Chickenfoot tradizionale e stopposa).
Delle isole di ghiaccio dove lo sfondo, la società, i tempi, né scorrono né lievitano, tutt’al più gracchiano come sulle strade della Louisiana e del Texas di Southband.