Il vocalist Mike Krug decide che non è più tempo solo di bevute e cuori spezzati, lo stile incontaminato e primitivo della band di Austin non svanisce ma addomesticano lo spirito selvaggio della provincia texana per un indie rock/americana (del riciclato sicuro, ma purtroppo non eccelso e raramente di grande respiro).
La maturazione del songwriting non segue quella melodica tra
No Bad News Today,
Fast Car e
Monty's Song, nel quinto disco dei
Back Porch Mary sembra che qualcosa non accada, qualcosa che le corde della slide di Slim Laurence suggeriscono in continuazione e che infine sembra mancare. Il pulsare monotono del ‘power trio’ genera ripetizione ed è percepita tale in
I'm a Soldier,
You Don’t Know About Me e
Drove Her to Drinkin'.
Sarà la partecipazione dello spento Gary Brown – e non solo con la voce- ma le luci texane in
Life is Now le si avvertono solo nel finale con il banjo di una deliziosa ballad roots/bluegrass,
Next to You, nella sfrenata chiusura di
The Vegas Song o nei risvolti della steel tra
Shot in the Dark e la splendida ballad di
Dry Here in this Town, dove la penna dei
Back Porch Mary non è mai stata così profonda, tra la gente comune, la stessa di ogni giorno, senza nessuna prospettiva che il futuro cambi sfondo e personaggi.
Da lì
Life Is Now doveva partire, se fosse accaduto sarebbero cambiate le carte in tavola, invece ha iniziato a sedurre dopo essere stato alquanto respingente.