ERIC SARDINAS AND BIG MOTOR (Sticks And Stones)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  28/09/2011
    

"Playing with intensity all over the world non-stop and loving every minute of it has been my inspiration”, come non credere al veterano chitarrista della Florida, Eric Sardinas, ottimo slide guitar player che ha debuttato nel 1999 con Treat me Right, torna in compagnia dei Big Motor con Sticks And Stones.
Il terzetto resta ancorato a quella fetta di landa sperduta che è il rock ‘n’ roll, una zona oramai di frontiera, un purgatorio melodico dove espiare e respirare attraverso le corde di una slide guitar infuocata che sguazza libera sin da Cherry Wine. La presunta banalità del contesto ‘amoroso’ di Stick And Stones("I like writing about universal themes", dice Sardinas. "That’s another thing I have in common with the classic blues and soul artists") è riscattata da un pensiero dolente, sotterraneo che si esprime attraverso suggestivi balbettii blues & delta -Through the Thorns, alla lap steel che solca le splendide County Line e Ratchet Blues .
Al rock fluido di Road to Ruin e alla tradizione dei rocker anni ’70/’80 -Full Tilt Mama, Burnin' Sugar e l’indiavolata strumentale di Behind the Flight-, Eric Sardinas crea una corrente a senso unico, l’autentica forza di Sticks and Stones, dove forma e vertici dell’american roots&blues non smettono mai di interagire col rock, pura delizia chitarristica sono Goodness e Make It Shine -compresa la chiusura dell’elettro-acustica Too Many Ghosts.
Sticks And Stones da un certo punto di vista, è come uno di quei vecchi dischi che non ti rassegni a buttar via. Chitarre, sudore e rock ‘n’ roll. Altro che soprammobili pop per abbellire la confezione!