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Playing with intensity all over the world non-stop and loving every minute of it has been my inspiration”, come non credere al veterano chitarrista della Florida,
Eric Sardinas, ottimo slide guitar player che ha debuttato nel 1999 con
Treat me Right, torna in compagnia dei
Big Motor con
Sticks And Stones.
Il terzetto resta ancorato a quella fetta di landa sperduta che è il rock ‘n’ roll, una zona oramai di frontiera, un purgatorio melodico dove espiare e respirare attraverso le corde di una slide guitar infuocata che sguazza libera sin da
Cherry Wine. La presunta banalità del contesto ‘amoroso’ di
Stick And Stones("
I like writing about universal themes", dice Sardinas. "
That’s another thing I have in common with the classic blues and soul artists") è riscattata da un pensiero dolente, sotterraneo che si esprime attraverso suggestivi balbettii blues & delta -
Through the Thorns, alla lap steel che solca le splendide
County Line e
Ratchet Blues .
Al rock fluido di
Road to Ruin e alla tradizione dei rocker anni ’70/’80 -
Full Tilt Mama,
Burnin' Sugar e l’indiavolata strumentale di
Behind the Flight-,
Eric Sardinas crea una corrente a senso unico, l’autentica forza di
Sticks and Stones, dove forma e vertici dell’american roots&blues non smettono mai di interagire col rock, pura delizia chitarristica sono
Goodness e
Make It Shine -compresa la chiusura dell’elettro-acustica
Too Many Ghosts.
Sticks And Stones da un certo punto di vista, è come uno di quei vecchi dischi che non ti rassegni a buttar via. Chitarre, sudore e rock ‘n’ roll. Altro che soprammobili pop per abbellire la confezione!