6 DAY BENDER (E’Ville Fuzz)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  28/07/2011
    

Se felice era stata la scelta della band della Virginia, nell'omonimo disco d'esordio, di puntare su Luke Nutting e il suo inseparabile banjo capace di conquistare il proprio spazio installandosi nel luoghi e nel cuore del country e dell’american roots, altrettanto indovinata la decisione dei 6 Day Bender di lasciare le montagne, confinare in soffitta la ricca strumentazione acustica -ma sempre a portata di mano-, e ripiegare sul rock classico.
Con E’Ville Fuzz i ragazzi di Charlottesville cercano di ripristinare l’equilibrio tra chitarre e malinconia ribelle anni ’70, non si può tornare a ripetere alla lettera il passato del rock ma Clayton Avent e Luke Nutting lo reinventano con schietta sincerità anche se l’atmosfera che si respira fin da Tomorrow è asfittica e i tempi sembrano quasi accalcati su se stessi, rallentati (splendide Good Girl Blues e Black), ma accelerano fino ad evaporare in Money, Buddy e Disgrace e senza esaurirsi in una catena casuale di nervose schitarrate.
Spingono anche in Deliverance, nel ritmo incalzante della prima parte trovano tempi più dilatati, quasi sospesi in Huxley e nell’intro della struggente bellezza di Hold Your Heart, tali da consentire a E’Ville Fuzz di conservare appieno fluidità, energia e potenza trovando solo da Clover in poi le suggestioni roots dell’esordio, cello, banjo e armonica nella deliziosa Miss Linda e nelle trascinanti Factory Man e Leaving Today, chiudendo con la dolce sferzata di Out There una collezione di cartoline e fotografie della storia dei 6 Day Bender.