JUBAL LEE YOUNG (Take It Home)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  28/07/2011
    

I punti di entrata e di uscita di Take It Home nelle tradizioni dell’outlaw country ricordano i tempi western dei film di Nicholas Ray, nella lentezza delle scene dei saloon la parte più d’autore di Johnny Guitar, nelle ballads country-honky tonk la maturità del giovane Jubal Lee Young: “I made this album. Mostly for myself. It was just the sort of collection of songs I wanted to hear. It's an homage to my “Outlaw” heroes, the biggest among them being my dad. This movement was more than an image back then. It was more than a wardrobe or a marketing campaign. They were pushing back against the Nashville machine, looking for some freedom to express themselves. It was a revolution.”
Take it Home non poteva che partire spavaldo, sulle strade del Sud, tra la polvere e i fantasmi di Waylon Jennings di Just To Satisfy You e la Renegade Picker del padre Steve, con l’armonica di Mickey Raphael a duettare tra le chitarre di Thomm Jutz e Mac Gayden dove Jubal Lee Young trova gli spunti più luminosi, racconti texani pieni di humor in Have You Met Me? avventure e passioni, turbolenze ruspanti splendide e ancora paterne in Riding Down The Highway, violini e la tromba di Brent Moyer in Neon River brillano allo stesso modo delle coinvolgenti ballatone di Angel With A Broken Heart, You Make Me, Good To You e soprattutto nella magnetica steel strappacuori che in Don't You Dare Love Her le fa aria e luce avvolgendola con le tradizioni del country.
Take It Home penetra e le rivolta, movimenti tra piano e chitarre assecondano la melodia di una abbagliante jam nel cuore di Stark Raving Mad, nella splendida You Only Call Me When You're Drunk e in Why Does It Always Rain?, lasciando in chiusura quelle “lonesome road, some of ‘em might even be true. But ‘there ain’t no outlaws anymore…’”, meraviglioso roots dove il respiro del West e la leggenda, va di pari passo con la storia, l'avventura e le immagini che giustificano ciò che immagine non è più.