GREG SCHROEDER (Schroeder)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  28/07/2011
    

Cantastorie di Houston, stesse coordinate geografiche di Hayes Carll ma non solo quelle, Greg Schroeder osserva e scava, scava e osserva il nostro mondo normale, dà l’impressione di non voler affondare mai, salvo poi accorgersi che il suo affettuoso realismo nasconde un doppio fondo: dalla scattante armonica della splendida Tattoo A Heart al dolce piano dell’altrettanto splendida slow ballad, Someone Elses Blues, la slide nel mezzo, con i suoi tempi falsati è lì a raccontare universi melodici diversi, come due bandiere piantate ai confini opposti dell’americana, servono ad aiutare l’ascoltatore a vederne le tante possibilità (e perché no, anche i limiti).
Schroeder sembra non preoccuparsi, senza ammorbidire troppo la slide, senza rinunciare a virate pop notturne, introspettive, fumose e alcoliche, la melodia entra in circolo sorretta dall’efficacia di una strumentazione varia per muoversi e indagare su atteggiamenti, modi e mode della vita quotidiana, riuscendo a restituire l’aria e tempi del songwriting texano.
Dopo un Ep e i primi passi nel mercato discografico, la svolta dopo tante notti e tanti concerti, “I had spent about a year doing nothing after that first taste of the business. I worked at a record store and would come home and just. I decided to go back to open mic nights. People seemed to like what I was writing and I started feeling a more comfortable on stage and somewhere in between I figured out that I could live this life”, piano piano, ma da buon texano la strada l'ha trovata con la steel e la slide, ideali per intensificare i tratteggi malinconici di perle come I'm Lovin’ You e specialmente In Bloom, certo il pop non sempre lo aiuta (come in This World Won't Break), ma tra le tante bolle di solitudine e ferite d’amore (You Say, Lullaby e I'll Wait Greg) c’è spazio nel finale anche per uno spavaldo rock n’ roll da barroom, Won't Do You Wrong. Tra le luci notturne di Schroeder, calde e livide, qualche squarcio chitarristico diurno può far solo del bene.