ROGER CLYNE & THE PEACEMAKERS (Unida Cantina)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  29/06/2011
    

Tre anni fa sono andati in Messico lasciandosi alle spalle le convenzioni di una società contorta a lottare per le loro passioni: feste mariachi, donne e rock ‘n’ roll. Il Dvd –parte integrante nella realizzazione dello scorso Turbo Ocho-, offre i momenti migliori quando la band si lascia andare tra improvvisazioni, bevute una dopo l’altra in riva all’oceano con tanto di suggestivo concerto sulla spiaggia, ebbene Roger Clyne & Peacemakers hanno deciso di non mettere distanze tra le liriche e il sound mariachi anche nel nuovo Unida Cantina –sesto disco- ancora una volta limpido e fluido a far da bussola, l’àncora, con l’heartland rock così ben miscelato nei raggianti fiati dell’iniziale All Over The Radio che presenta il nuovo chitarrista Jim Dalton in sostituzione del partente Steve Larson ("It's been 3 years since we've released a studio album,” dice Clyne. “During that time, we've incorporated Jim Dalton into RPCM and he brings a unique magic to our chemistry. With 'Unida Cantina', we took our time and poured our hearts into it. Now that we're ready to share it. ...it's almost a rebirth for me."
Una ventata di aria fresca che irradia la riunione di famiglia delle piacevoli Heaven On A Paper Plate, Just Got High, The Flow e Dinero, non brilleranno di originalità ma incarnano benissimo lo stile fresco e schietto di Roger Clyne, di continui sbilanciamenti melodici tra ballads e solide rock songs, mantenendo l’approccio su svariati temi –economia ballerina, un quotidiano oppiaceo e afasico come nella brillante dolcezza di Small World, in una società dove il mito dell’omologazione non conosce né attacchi né smentite-, senza dimenticare la strada, quella della splendida Love Is The Road e di Empty Highway, quelle che portano in Messico, all’incantevole fascino latino elettro-acustico di Marie e nella breve strumentale della title-track.
Roger Clyne & The Peacemakers nel finale assestano qualche altro robusto scossone all’albero di Unida Cantina, perché esce dal recinto appena costruito, Today Belongs To The Light (un rock-reggae-latino) radiofoniche ma godibilissime Paper Airplanes e soprattutto Play On, senza rivelare nessuna intrinseca fragilità nell’impalcatura di Unida Cantina, un disco da apprezzare perché conferma che le palpitazioni Messicane continuano a giovare sia Roger Clyne che i The Peacemakers.