A 21 anni si è fatto notare con
Roll The Dice,
Neal Austin Imber dopo 2 anni prosegue sulla rotta texana sebbene utilizzi stavolta maggiormente il brand ‘radiofonico’, davvero utile quando si tratta di spacciare melodie tristementi esemplari della piattezza di molta musica media.
Registrato tra il Texas e Nashville,
Live on Credit Workin’ For a Dime –proprio dalla title-track- fa notare che il mantenersi largo -14 brani- sia il modo migliore per avallare certe approssimazioni radiofoniche (
Life On the Run,
What It Comes Down To,
Slip Away,
Turn Back Around e
Come Back Home) quanto mai necessarie e funzionali al contesto, cercando di mantenere i piedi nel solido songwriting di periferia con storie di vita, amore e occasioni perdute che rispecchiano quella realtà regionale, più dimessa, meno enfatica, perfettamente conscia dei suoi bizzarri limiti.
Serve allora la chitarra di Bill Hillman per illuminare la malinconica
Nobody Knows e l’intrigante
It's Been A Few Years,
Neil Austin Imber mostra meno originalità ma si tiene alla larga da una certa timidezza creativa, sicuro –come in passato- nelle ballads elettriche e acustiche
Breaking Down,
Movin' On e
Hide Away liberando il texas rock nel finale, dalla cupa bellezza di
The Devil's Blue Eyes, all’introspettivo splendore di
Travesty fino alla contagiosa schitarrata di
Full Blooded Texan. Per Neil Austin Imber si aprono nuove prospettive, speriamo solo che in futuro non siano tutte figlie del Mainstream.