ALLAN GOODMAN (Days With You)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/06/2011
    

Il californiano Allan Goodman è uno di quei songwriter che hanno avuto la ventura -una volta traslocato a New Braunfels, dove vive dal 2008-, di trovare da subito un proprio mondo, definito nei confini dell’Americana, ed è bastato un Ep per scoprirsi a cercare nuove strade sonore, radio-friendly, ma da Days with You non aspettatevi un disco commerciale, dai ritmi solo radiofonici, perché il risultato va in tutt’altra direzione.
C’è una profonda conoscenza della melodia, direi lampante, ma anche movimenti sicuri nell’Americana a seguire un viaggio, inteso come scoperta e rivelazione, che lo ha aiutato a scavare nella desolazione geografica -ma soprattutto emozionale-, dove è facile restare intrappolati in quel trasporto fragilissimo che è la vita. Days With You non segue la mappa dei suoi spostamenti ma è un pittoresco viaggio musicale tra alti e bassi, delusioni e tribulazioni cadenzate a belle sorprese, niente lacrime a fiotti di amori disperati o al contrario compressi fino a ghiacciare, Goodman con uno stile convincente e lodevoli abilità chitarristiche (ma si diletta con parecchi strumenti) mischia malinconia, ma la fa vibrare sin da Last Summer e Someday Maria, nervi scoperti, un qualcosa con cui Days With You fa i conti di continuo, piazza delle godibilissime hit come la coinvolgente 25 to Life e Bigger and Better, non si tira mai indietro lungo le strade del Texas (accattivante la steel della title-track e della disinvolta Time For Change) si avverte quell’incrocio tra respiro autoriale e melodia commerciale, ma il tutto appare irregolare e profondamente sincero quando scrive canzoni come Wish the Rain e la ballad dai tratteggi ‘border’ di Falling.
La superficialità (melodica) di alcuni momenti non disturba, nel finale con I Wish I Knew What You Wanted, raggiungendo nel complesso quella densità che non abbisogna di approcci particolari per poter essere districata.