Canadese d’origine,
Zach Tate passando dalla California è arrivato in Texas è lì ha messo radici: “
I came from Los Angeles and playing on Sunset Boulevard,” precisa Tate. “
This area of Houston is really rich in music and there is a lot of talent here. There is a lot of appreciation for live music. I would take Texas over L.A. any day.”
Un paio di dischi su cui far leva per puntare in
Southern Rain su roots scuri e rock ballads armonica dipendente, come nella intensa apertura di
So Much To Say, Zach Tate quando canta ricorda il simpatico
Eddie Spaghetti nella melodia accattivante di
The Bitter End e
Devil At My Door.
Il terreno preferito resta la ballad, sempre intriganti tra diavoli e apparizioni di Elvis Presley lungo le strade -allettanti musicalmente- di
Southern Rain,
Wasting Away,
Virginia e la
Detroit di
We Lost Something, su cui restano storie senza alibi e senza approdi, come se tutte le mattine del mondo fossero senza ritorno, ma alla fine puoi trovarci un’interessante catena di pensieri e belle canzoni.
Ancora l’armonica a dettare tempi della ballata in
My Texas Girl e nel cambio di ritmo di
I'll Be Gone pronta ad aprire melodie più ariose e disinvolte come in
Willi,
At First Sight e la ‘spassosa’
The Google Song, insomma
Southern Rain ha sempre sostanza, meno Texano ma coinvolgente dopotutto. Ed è quello che conta.