Nell’acronimo militare del titolo, ‘
Kiss My Ass Guys, You’re on Your Own’ e dallo humor che sciorina sin dalla deliziosa title-track sulle reclute dell’Afghanistan (dannose sui campi di battaglia, ma pane prelibato per le sperimentazioni mediche), c’è tutto lo spirito del nuovo disco di
Hayes Carll,
KMAG YOYO (& Other American Stories). Il burlesco assorbe la vita, la decora e la rilancia, allo stesso modo della discografia del songwriter texano che anche stavolta trova spazio tra le situazioni umane per una serie di trasformazioni romantiche e divertenti.
Non ci sono incrinature nella sua scrittura sempre piena di dettagli, l’immaginazione è sempre forte, molto colorita, il punto di forza anche di KMAG YOYO, nella finzione trova la verità della musica mostrando il suo caratterino dalla saltellante
Stomp and Holler, divertente e pepata, sulla scia di un piccolo delinquente mentre canta “
I’m Like James Brown only white and taller / All I wanna do is stomp and holler” o nello scambio di ‘paroline dolci’ quando duetta con Carrie Ann Hearst in
Another Like You a rappresentare la storia di insulti politici tra repubblicani e democratici.
Ma tra lo stile parlato, molto anni ’60 anche per la scelta delle melodie, si leggono i tempi difficili dell’economia attuale visti con la schiettezza di un vero Texas troubadour che la vive sulla strada, deliziose sia
Hard Out Here, ‘
You ain’t a poet, just a drunk with a pen’ che
Bottle in My Hand (cantata con
Corb Lund e
Todd Snider), dove la libertà, il whiskey, la vita senza una casa non potranno mai riflettere il paradiso in terra, ma
Hayes Carll crede fermamente che le cose gravi si possano dire anche attraverso la deformazione ironica.
Così tra il realismo e l’indubbia sensibilità sociale, l’altro spunto interessante di
KMAG YOYO è nei tratteggi autobiografici dove rispecchia la sincerità, quando parla della mancanza del focolare domestico nella splendida ballata di
Chances Are ma anche in
The Letter (“
Was sort of my postcard home, in that I spend two-thirds of my life on the road”). Sa battere strade romantiche,
Bye Bye Baby –con banjo e steel-, la malinconia delle vacanze per
Grateful for Christmas, con dall’altra
The Lovin’ Cup e
Grand Parade a sviluppare nuove direzioni musicali dalle contaminazioni più diverse, con melodie calde e avvolgenti.
Hayes Carll si lascia andare, scioglie le briglie e fa correre
KMAG YOYO (& Other American Stories) da solo, per recuperarlo al momento opportuno, come nell’incantevole chiusura di
Hide Me. Spirituale, piano e coretto gospel per riflettere sul significato della vita: “
All these years of runnin’ around / flyin’ high and fallin’ down”. Disco di amore, passione, ilarità e libertà. Disco da mettere accanto a quelli di altri illustri songwriter texani.