In California c’è chi prende il Texas sul serio.
Dopo l’esordio di
No Rules for Mules del 2007 la band dei
29 Mules giunge ad esiti estremi con
80 Feet Deep –tanto originali dalla parte dei fuorilegge nella splendida
Fw, Tx quanto contorti verso un gothic-rock/country (
Bring It Up Mules e
Hell Don't Wanna Ride), che non tutti arriveranno ad apprezzare- ma nel complesso è ancora intrigante il lavoro del lead guitarist Xavier Gonzalez e del vocalist Casey Cannon.
A sentire
Old Blind Dog si avverte che oramai le distanze dalla Los Angeles dove si sono conosciuti -lavoravano al Guitar Center- sono sempre più marcate, entrambi hanno la testa al Lone Star State o si vedono a qualche centinaia di miglia lontani, in mezzo al ‘selvaggio’ deserto dei Mojave.
80 Feet Deep saggia le distanze lungo strade immerse nel country, riconoscendole o ignorandole attraverso un suono elettro-acustico solido e coinvolgente, tra riusciti lamenti sensuali -
Lifetime Away e la conclusiva
Corpus Christi-, con meravigliosi valzeroni come
Caballero fino all’‘affettuosa’
Devil Stole My Last 10 Dollars: “
It don’t matter what I done/ ‘cause everything means nothin’, anyway/ I hate the world, it hates me/ I don’t need it’s rotten company”.
Poetica western da sorseggiare poco alla volta per
80 Feet Deep, un disco sano, con il vigore da barroom e quelle punte alcoliche che non stancano mai, come in
Stopped Drinking Whiskey.